Le etichette anticontraffazione sono pensate per proteggere i prodotti più preziosi da frodi, copie, manomissione e distribuzioni illegali. Esistono diverse tecniche per rendere un’etichetta un etichetta di sicurezza; spesso utilizzando elementi di riconoscimento che rendono quella specifica etichetta unica e non replicabile. Oppure con la tecnologia che installa dei veri e propri antifurti nelle etichette dei singoli prodotti. Alcuni metodi utilizzati per le etichette anticontraffazione sono gli stessi usati per le banconote: sono ologrammi, codici nascosti o microtesti, inchiostri speciali magnetici, termocromatici o reattivi. Sono sistemi di serializzazione che permettono la tracciabilità dei prodotti, oltre che un facile riconoscimento di una copia non originale.
Le etichette anticontraffazione si usano in genere per i prodotti di prestigio e di nicchia, particolarmente esclusivi e preziosi. Solitamente vengono utilizzate per l’etichettatura di vini di pregio, liquori, superalcolici e sigari; per tutto ciò che è lusso, dall’abbigliamento alle calzature, dai gioielli agli orologi, agli accessori. Possono avere una etichetta anticontraffazione anche i cosmetici e i profumi di alta qualità, o i prodotti farmaceutici, e non mancano richieste per i settori hi-tech, arredamento e design o in quello dei prodotti alimentari, se il costo è molto alto o la materia prima particolarmente rara e pregiata.
Le etichette olografiche sono pensate proprio con questo scopo e coniugano sicurezza, personalità e gusto estetico. Sono realizzate con la tecnica della stampa a caldo, grazie a specifici materiali olografici oppure includendo nella grafica matrici uniche e particolari. In questo modo le etichette risultano riconoscibili, uniche, difficili da replicare e da falsificare, senza perdita di stile. Gli ologrammi infatti possono essere svariati, personalizzati a seconda del gusto del cliente. Possono riprendere giochi di luce e riflessi bidimensionali come nel caso degli ologrammi prismatici; oppure possono essere elementi in rilievo o 3D con il disegno che sembra quasi muoversi come per la doppia esposizione; possono garantire colori molto vicini a quelli reali, se si sceglie il colorgamma. Insomma, piccoli accorgimenti per una produzione in totale sicurezza e valorizzata nella sua essenza.
Ci sono altre tecniche da utilizzare in base allo scopo ultimo e al tipo di prodotto. La manomissione, ad esempio, è un altro aspetto da cui ci si può proteggere. Ci sono quindi le etichette ultradistruttibili in plastica oppure in carta, che si rovinano in modo evidente e sono irrecuperabili quando si cerca di sollevarle e staccarle. Sempre con lo stesso scopo, ci sono le etichette Void, anche queste pensate per non poter essere riutilizzare. Una volta applicate, infatti, sarà impossibile rimuovere la parte adesiva dalla superficie. Questa etichetta si compone di due “strati sottilissimi”, la parte di pellicola Void (che riporta proprio questa parola e volendo anche personalizzabile) e la parte esterna, di scarto in caso di manomissione.
Infine ci sono le etichette intelligenti, di ultima generazione, che utilizzano tecnologie hi-tech di ultima generazione. Si tratta delle etichette RFID o NFC, che in pratica possono essere captate. Al loro interno infatti hanno una sorta di antenna a radiofrequenza, che può essere programmata e fungere quasi da antifurto. L’etichetta NFC ha in più anche un microchip, per cui, installando un software, è possibile seguirne e registrarne tutti gli spostamenti.
Inutile sottolineare il valore che può avere l’etichetta anticontraffazione per il produttore, che in questo modo si protegge dai falsi, dalle imitazioni e dal traffico irregolare. Il vantaggio è però anche per il cliente che grazie a queste etichette sofisticate può avere garanzia di qualità, di autenticità del prodotto e di tracciabilità della filiera. Grazie alle nuove tecnologie inoltre i prodotti di prestigio e lusso sono anche protetti e rintracciabili in caso di furto; una garanzia non da poco per acquisti importanti. L’etichetta anticontraffazione può prevedere investimenti importanti, sia per i macchinari sia per i materiali, la progettazione e la produzione. Ma a volte è un investimento di cui si viene ripagati, in sicurezza, riconoscimento e fiducia.