Ormai è impossibile pensare a qualsiasi cosa senza tenere conto del rispetto per l’ambiente. Dall’agricoltura alla cucina, dall’arredamento all’edilizia: il futuro deve essere green. Non può essere diverso l’atteggiamento verso i beni di consumo: anzi, i rifiuti da imballaggio si presentano in volumi preoccupanti e la gestione è tutt’altro che facile. Per questo il packaging deve essere green e amico dell’ambiente, sempre più, senza che questo comporti una caduta di stile. Anzi.
Il packaging ecologico è l’imballaggio di un prodotto che sia intanto minimal e poi realizzato con materie prime riciclabili, che possono essere riutilizzate, riciclate e trasformate. Il materiale utilizzato nel packaging può essere allora compostabile, può essere destinato a dissolversi o può trasformarsi in un nuovo oggetto, magari per la casa, l’ufficio, per il giardino o per i bambini. Oppure, ancora, il packaging può essere realizzato in materiale già riciclato o magari prodotto da scarti di altre produzioni o grazie all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Tutte queste sono soluzioni green che limitano l’uso di materiali nocivi per l’ambiente.
Il mercato e i consumatori sono oggi continuamente sensibilizzati sui temi ambientali. L’attenzione verso gli acquisti, anche in chiave green, è in costante crescita e la clientela apprezza le scelte delle aziende che si impegnano a ridurre gli scarti, i rifiuti e l’impatto nei processi di produzione. Ma oltre al grande regalo che una politica aziendale sostenibile fa alla Terra, il packaging green regala grandi opportunità stilistiche e di personalizzazione del prodotto. Una confezione che diventa vaso, un cartone riciclato, un imballo che può essere piantato sottoterra perché biodegradabile: sono tutte soluzioni estremamente creative e fantasiose che lasciano spazio all’immaginazione e all’originalità di cui un brand può fare il suo punto di forza.
Ma quali sono i materiali più indicati per il packaging green?
Innanzitutto bisogna dire che non esiste imballaggio più green di quello essenziale o inesistente. Non sempre il packaging è necessario e spesso il prodotto può essere ben presentato anche senza confezioni o altro materiale aggiunto e inutile. In ogni caso, quando necessario, il buon packaging deve utilizzare solo materiali facilmente riciclabili o compostabili, che ben si possano dividere e distinguere tra di loro. Tra i materiali più ecosostenibili troviamo il vetro, l’alluminio e la carta, riciclabili totalmente o quasi. Le bioplastiche, in alternativa, sono derivate da materiale organico come il mais, il frumento o bucce di patate e pomodori. Sono ad esempio il Mater-Bi, il PLA o il Biolice. È necessario conoscere le caratteristiche di questi materiali, la loro resistenza o come si modificano nell’aspetto e nel comportamenti con il passare del tempo, per evitare di fare scelte sbagliate. In ogni caso, l’ideazione e la lavorazione di nuovi materiali eco friendly è in costante aggiornamento: si sta lavorando con la cellulosa o per la combinazione di più materiali green e la scelta a breve sarà molto varia. Attenzione: gli imballaggi biodegradabile e compostabile sono tutti certificati con marchio UE o dell’ente che li certifica.
Arrivano da Londra gli imballaggi realizzati al 100% con alghe marine. Si tratta di materiale molto flessibile, utilizzato anche per contenere liquidi, che una volta scartato è biodegradabile in 4-6 settimane. Bassissimo il costo. Simile il comportamento degli imballaggi in crusca di frumento. Rispetto all’utilizzo e al riutilizzo, ci sono tantissime e innovative idee sul mercato. Già viste e molto utilizzate le confezioni che poi diventano vasi da riempire di terra e semi da interrare. Belle e particolari anche le confezioni di magliette e vestiti pretagliate che si trasformano in appendiabiti. A volte invece l’imballaggio sparisce proprio: è il caso dell’incarto del sapone che si scioglie in acqua o dell’imballaggio per spazzolini completamente idrosolubile in appena 10 secondi. Le tazzine? Tutte da sgranocchiare. Sono composte da un biscotto ricoperto da uno strato di zucchero e cioccolato bianco resistente al calore, che si scioglie in bocca ma non in mano.
Anche le etichette possono essere uno scarto evitabile o comunque ragionato. Esistono però sul mercato le etichette adesive biodegradabili e compostabili, che possono essere smaltite insieme ai rifiuti organici. Poi ci sono etichette realizzate con materiale riciclato al 100%, a loro volta biodegradabili. Spesso le etichette a basso impatto ambientale sono incise con a laser invece che stampate con inchiostro. Attenzione anche alle carte lavorate con il cloro e alle colle, che spesso e volentieri, possono essere tossiche o inquinanti. Scopri nel nostro campionario online tutte le carte ecosostenibili che proponiamo per le etichette.